/ Dentalblog

Coronavirus e sedute dal dentista: 5 consigli fondamentali

Tante informazioni, spesso anche contrastanti, producono il risultato che i pazienti rimangono disorientati e si rischia di trascurare la propria salute per paura di qualcosa che non si conosce. Con questo articolo, vogliamo condividere un piccolo contributo per informare su un argomento specifico, come essere sicuri durante le sedute dentistiche, in modo che ciascuno possa tutelare la propria salute e quella dei propri cari, senza inutili allarmismi e senza sottovalutare le norme igieniche che possono essere utilissime per evitare e contenere il contagio.

Considerando che online si trovano articoli scientifici molto precisi e dettagliati, in questo nostro articolo saremo estremamente divulgativi e sintetici, rimandando per approfondimenti al sito ufficiale del Ministero della Salute.

1. Le vie di diffusione del virus

Il Coronavirus responsabile della malattia respiratoria ora denominata COVID-19 si diffonde a causa di fluidi corporei infetti:

  • soprattutto il contatto con la saliva di un paziente infetto, con le goccioline che si creano tossendo o starnutendo: è questa la via di contagio principale;
  • contatti con superfici che sono state contaminate: bisogna porre particolare attenzione a non toccare oggetti (maniglie, corrimano...) che possono essere stati toccati da molte altre persone. Si tratta di una via di contagio poco probabile, ma aumentare l'igiene è comunque un'ottima abitudine per prevenire molte altre malattie infettive, specie l'influenza stagionale.

Le vie di entrata del virus sono gli orifizi corporei: evitare di toccarsi la bocca, il naso e gli occhi, soprattutto se non si è sicuri di avere le mani perfettamente pulite; in ogni caso, è una norma igienica da rispettare quotidianamente, una delle migliori prevenzioni per le malattie infettive.

Le vie di contagio sono bocca, naso e occhi: evitare di toccarsi con mani non perfettamente pulite

2. Modi efficaci di proteggersi dal contagio

Il Coronavirus è molto sensibile ai disinfettanti, tenuti ad agire per circa 1 minuto:

  • ipoclorito di sodio (Amuchina): spruzzarne sulle mani una piccola quantità e sfregarle bene con delicatezza, possibilmente DOPO averle sciacquate sotto l'acqua o meglio ancora lavate con acqua e sapone;
  • perossido di idrogeno (acqua ossigenata): poiché in questi giorni l'Amuchina sembra essere esaurita per la grande richiesta, l'acqua ossigenata può essere un valido sostituto. Ne serve una soluzione diluita allo 0.5%; poichè spesso l'acqua ossigenata è identificata in volumi, considerate che 10 volumi corrispondono a una percentuale del 3%, perciò potete diluirli circa 5-6 volte. Non occorre una concentrazione elevata e, soprattutto se la si usa spesso per sciacquare le mani (ma anche potrebbe essere per sciacquare la bocca, come vedremo dopo), è importante che non si usino concentrazioni irritanti per la cute e le mucose della bocca;
  • soluzione di etanolo (alcool) almeno al 65-70%, ovviamente solo per uso esterno, per il lavaggio delle mani.

Se ci si trova a dover mangiare o bere fuori casa, preferire piatti, bicchieri e stoviglie monouso imbustati, da aprire al momento della consumazione: non saranno molto ecologici, ma in questo momento per prevenire un potenziale contagio il loro utilizzo temporaneo risulta decisamente giustificato.

Fuori casa preferire, almeno temporaneamente, bicchieri, stoviglie e posate monouso imbustate

3. Sicurezza nello studio odontoiatrico

Le procedure di disinfezione (pulizia delle superfici) e di sterilizzazione (distruzione di virus e batteri sugli strumenti) degli studi odontoiatrici sono molto severe, perché mirano a prevenire patologie ben più gravi e dannose di quelle causate dal Coronavirus, come per esempio il virus dell'epatite o l'HIV. Per questo motivo, lo studio odontoiatrico è decisamente sicuro, molto più che per esempio un locale pubblico dove stoviglie, tazzine e bicchieri non sono monouso e le superfici non vengono certo sterilizzate a ogni utilizzo.

Infatti negli studi odontoiatrici moltissimo materiale è monouso (tovagliolini, bicchieri, aspiratori...) e viene smaltito nei rifiuti speciali immediatamente al termine della seduta, proprio per evitare che ciò che viene più a contatto con la saliva possa contaminare altri pazienti; ciò che non è monouso viene sottoposto a un ciclo di decontaminazione, disinfezione e sterilizzazione che ne garantisce la sterilità alla fine del processo.

In generale, virus e batteri sono poco resistenti al calore, le procedure di sterilizzazione degli studi odontoiatrici sono studiate per avere la massima sicurezza che gli strumenti imbustati siano sterili e l'imbustatura previene la possibilità che dopo il ciclo di sterilizzazione possano venire a contatto con agenti contaminanti. Per i più timorosi, è buona abitudine che le buste sigillate in cui sono riposti gli strumenti sterili vengano aperte davanti al paziente poco prima di iniziare la seduta, in modo da tranquillizzare e assicurare che le procedure igieniche di sterilizzazione sono state eseguite: anche i virus più resistenti dopo un ciclo di autoclave a 134° con vapore per 30-40 minuti sono completamente inattivi; a maggior ragione viene distrutto il Coronavirus che resiste poche ore sulle superfici e sugli oggetti.

Autoclave per sterilizzazione di strumenti operativi e chirurgici
Se avete un appuntamento programmato dal dentista, potete recarvi tranquillamente alla seduta; qualora abbiate dei dubbi potete contattare il professionista di fiducia e chiedere rassicurazioni che le procedure di cui abbiamo parlato nel nostro articolo siano tutte seguite scrupolosamente.

Una precauzione aggiuntiva, che nella nostra struttura abbiamo introdotto per ulteriore sicurezza, prevede di sciacquare la bocca con una soluzione di acqua ossigenata diluita all'1% (il doppio di quello che è dimostrato efficace, ma ancora assolutamente innocua sulle mucose della bocca); in più abbiamo aggiunto acqua ossigenata ai contenitori che contengono l'acqua usata per le sedute di igiene dentale (detartrasi), in modo da disinfettare in aggiunta anche l'acqua che viene a contatto con la bocca del paziente.

Qualora abbiate sintomi influenzali o raffreddori, è consigliabile rimandare l'appuntamento, anche perché dovendo tenere aperta la bocca e non potendo respirare dal naso, la seduta sarebbe comunque poco confortevole; inoltre è una precauzione per prevenire un possibile contagio, anche in considerazione dell'influenza stagionale.

4. Pazienti a rischio

Attualmente, gli studi sull'evoluzione dei pazienti infetti sono rassicuranti per tutti i pazienti in età infantile, giovanile e adulta: nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta come una influenza o un brutto raffreddore, in pochi casi ci sono manifestazioni più severe con difficoltà respiratorie che richiedono il ricovero ospedaliero. La mortalità è decisamente bassa, trascurabile sotto i 50 anni.

I pazienti a rischio sono gli anziani e coloro che hanno le difese immunitarie basse o compromesse: per questo motivo è fondamentale che tutti si impegnino per limitare il contagio e quindi diminuire la possibilità che un paziente anziano o immunodepresso venga a contatto con il virus e possa subire gravi conseguenze.

È un dovere civico di ciascuno limitare i contatti con le altre persone, se non necessari e, qualora si verifichino sintomi di influenza, stare a casa e contattare il proprio medico curante per sapere come comportarsi e che medicinali assumere: evitare di andare al pronto soccorso per non intasarlo e soprattutto per il rischio di venire a contatto con persone infette o di infettare altre persone. La probabilità di essere stati infettati dal Coronavirus attualmente è bassa, perché i casi sono stati prontamente identificati e isolati, occorre solo prudenza, mantenendo la calma e seguendo le indicazioni del proprio medico curante di fiducia.

5. L'ultimo consiglio, il più importante: usare il buon senso!

Al momento attuale i casi risultati positivi al contagio sono pochi e che l'infezione da Coronavirus nella maggior parte dei casi non è pericolosa, comportarsi con prudenza per limitare il contagio richiede normale buon senso:

  • evitare luoghi affollati, se non strettamente necessario: è irrazionale prendere d'assalto i supermercati come se il mondo dovesse finire, anzi sono proprio gli ultimi luoghi dove ci si dovrebbe accalcare se non indispensabile. Anche nel caso di una malaugurata quarantena, la protezione civile provvede sempre a rifornire di acqua e viveri tutti i cittadini che per qualsiasi motivo non potessero uscire di casa;
  • evitare di toccare superfici che possono essere contaminate, lavarsi spesso le mani, meglio ancora se si disinfettano dopo averle lavate, come consigliato al punto 2 del presente articolo
  • evitare di stare in stanze chiuse con persone che hanno chiari sintomi influenzali o raffreddore;
  • qualora si sia raffreddati o si abbia la tosse, per evitare di mettere in ansia le persone attorno a noi, se possibile stare a casa e seguire le istruzioni del medico curante; in ogni caso, non tossire o starnutire in pubblico senza mettere un fazzoletto di carta (da buttare immediatamente) o nel caso non lo si abbia almeno usare l'incavo del gomito per non "vaporizzare" lo starnuto o il colpo di tosse nell'ambiente.
Con questi semplici, ma fondamentali consigli, si può ridurre il rischio di contagio, limitare la diffusione dei virus, contribuendo a fare la propria parte di dovere civico e, soprattutto, vivere con serenità la propria vita! In caso di dubbi, è sempre opportuno contattare il proprio medico di fiducia e seguirne le indicazioni ☺️

Comunicazione sanitaria informativa ai sensi delle leggi 248/2006 e 145/2018 (comma 525) curata dalla Cappellin Foundation srl Società Benefit per conto della Clinica dentale Cappellin srl Società Benefit
PINEROLO aut. san. 60bis, direttore sanitario dr.ssa Ilaria Barbalinardo, Albo TO 3496
TORINO aut. san. 8/16, direttore sanitario dr.ssa Elisa Bottero, Albo TO 3201

Ti è piaciuto questo articolo?
Condividilo con i tuoi amici!

Coronavirus e sedute dal dentista: 5 consigli fondamentali
Condividi