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Clinica Dentale Cappellin
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Rigenerazione ossea

Quando si attende troppo prima di procedere all'estrazione di un dente molto compromesso, l’osso circostante subisce dei danni più o meno gravi: grazie alle moderne metodiche biologiche (concentrati piastrinici e cellule staminali) e al vantaggio offerto delle tecnologie digitali, oggi è possibile ricostruirlo più velocemente e in modo più naturale e biocompatibile con la rigenerazione ossea.



dr. Mario R. Cappellin, direttore della clinica

five star dentistry odontoiatra 5 stelle clinica cappellin

I vantaggi della rigenerazione ossea

Approccio biologico, mediante concentrati piastrinici (APRF e PRGF) e cellule staminali (più propriamente dette "progenitrici") del paziente, per velocizzare il processo di guarigione ed eliminare il rischio di rigetto
• Possibilità di trovare tutte le metodiche più innovative e avanzate, per poterle applicare a seconda dei casi
• Siamo perfettamente organizzati per trattare pazienti che abitano lontano dalla nostra sede e che vogliono usufruire delle migliori e più innovative biotecnologie

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Rigenerazione ossea
Rigenerazione ossea
Spesso i nostri pazienti si presentano alla nostra attenzione scoraggiati dall’idea di non poter sostituire i denti persi con soluzioni protesiche fisse a causa della mancanza di osso.
Nonostante i continui progressi in relazione a metodi e materiali da innesto, le procedure chirurgiche di rigenerazione ossea convenzionali rimangono ancora piuttosto invasive, soprattutto per quanto riguarda la durata dell’intervento. Tuttavia, grazie ai continui investimenti nelle tecnologie più moderne e alla presenza di un laboratorio odontotecnico all’interno della nostra struttura, riusciamo a trovare una soluzione personalizzata ed adatta ad ogni esigenza. Abbiamo infatti messo a punto un protocollo semplice ma accurato e preciso (fino alla grandezza di pochi micron), in grado di creare una struttura di sostegno utile a ricostruire anche ampie porzioni di osso e di ridurre drasticamente i tempi delle sedute chirurgiche.

Perché rigenerare l'osso?

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Un volume osseo adeguato è indispensabile per garantire stabilità ed estetica ottimale di denti ed impianti dentali, per questo, quando è possibile, è preferibile posizionare l’impianto nella stessa seduta in cui viene programmata l’estrazione dell’elemento dentale irrecuperabile da sostituire (impianto post-estrattivo). Infatti se la fixture implantare (perni/viti all’interno dell’osso a sostegno di una corona dentale) è posizionata in un osso fortemente riassorbito in altezza, la corona in ceramica integrale (corona senza metalli, metal free) sarà troppo bassa rispetto ai denti naturali adiacenti (immagine 1), rendendo inefficace la masticazione. Si potrebbe allora fabbricare una corona più lunga ottenendo però un risultato estetico sgradevole. Se invece si posiziona la fixture dell’impianto a livello dei denti vicini senza considerare la retrazione dei tessuti duri (osso) e molli (gengive), allora le componenti metalliche dell’impianto risulteranno essere esposte fuori dall’osso (immagine 2), soggette all’attacco dei batteri del cavo orale. Nel momento in cui un impianto dentale è soggetto alla carica batterica va incontro inevitabilmente ad infezioni ed infiammazioni croniche (perimplantiti) che possono portare alla perdita dell’impianto, proprio come avviene con parodontiti e denti naturali.
Riassorbimento osseo
Riassorbimento osseo

Cause del riassorbimento osseo

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A seguito dell’estrazione programmata di un elemento dentale (PET) o alla naturale perdita dello stesso, spesso si verifica un fisiologico riassorbimento a carico dell’osso (fino a 4 mm annui). Ciò avviene perché in mancanza dello stimolo del carico masticatorio all’interno dell’osso, questo tende a diventare meno resistente (teoria del meccanostato di Frost). Il posizionamento di protesi mobili o semi-mobili (scheletrato) accelera questo processo poiché questi dispositivi distribuiscono la forza masticatoria sopra l’osso e non al suo interno.
Anche la paradontite (comunemente conosciuta con il nome di “piorrea”), ovvero l’infiammazione cronica del parodonto (gengiva aderente, osso alveolare e legamento parodontale), dovuta alla placca batterica e agli accumuli di tartaro, può dare origine a questo processo di riassorbimento osseo. Nel momento in cui le gengive non sono più sostenute dal tessuto osseo si assiste a fenomeni di ritrazione gengivale scoprendo il colletto dei denti che diventa più sensibile al contatto con sostanze calde/fredde, dolci, acide (come ad esempio la frutta). Quanto più si ritirano osso e gengive tanto meno sostegno hanno i denti, che quindi diventano mobili, fino ad arrivare alla loro avulsione spontanea.
Le nostre avanzate tecniche rigenerative ci consentono di dimezzare i tempi di guarigione dei tessuti, annullando il rischio di rigetto e favorendo i processi biologici alla base della naturale rigenerazione ossea.
Ma quali sono, dunque, le tecniche rigenerative che utilizziamo all’interno della nostra clinica?
Ricostruzione guidata delle arcate dentali: materiali e metodi
Ricostruzione guidata delle arcate dentali: materiali e metodi
Grazie all’ausilio di una ConeBeam (tomografia computerizzata a basso dosaggio di radiazioni ed alta definizione), riusciamo a scansionare i volumi ossei e riprodurli in 3D grazie ad una stampante tridimensionale.
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Le tecnologie presenti all'interno del nostro laboratorio interno, ci permettono di produrre tutto in sede e seguire con minuziosa attenzione ogni passaggio.

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Per i grandi difetti ossei, progettiamo sul modellino stampato una griglia anatomica in titanio (materiale biologicamente inerte) che sarà il sostegno dell’innesto osseo. La griglia anatomica ha il compito di rendere impossibili eventuali micromovimenti a carico dell’innesto che porterebbero alla sua mancata osteointegrazione con conseguente rigetto. Infatti l’osso alveolare è continuamente sottoposto alla pressione dei muscoli della lingua, delle guance e delle labbra.
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Nel caso di piccoli difetti ossei utilizziamo invece delle membrane sintetiche (non di derivazione animale), non riassorbibili Cytoplast in PTFE (politetrafluoroetilene), sagomate a seconda del difetto. Si tratta delle membrane più studiate in letteratura odontoiatrica e medica, rappresentano il gold standard nelle tecniche di rigenerazione ossea e tessutale guidata (GBR e GTR) essendo costituite da un materiale biologicamente inerte che consente una corretta vascolarizzazione e trofia dell’innesto, mantenendo però l’effetto barriera così che non ci sia una proliferazione di tessuto fibroso o penetrazione batterica. Potrà così formarsi un tessuto osteoide che si trasformerà poi in nuovo osso mineralizzato.
Per i nostri innesti di osso utilizziamo materiale autologo (cioè derivato dallo stesso paziente): le membrane PRF, derivato piastrinico ottenuto da un prelievo di sangue del paziente, insieme a piccole porzioni di osso recuperate durante l’intervento di preparazione del sito implantare. Se i volumi di osso da ricostruire sono importanti allora si arriva all’integrazione (percentuale inferiore al 50% del totale dell’innesto) con Geistlich BioOss, un biomateriale privo di componenti organiche, conforme e certificato secondo gli standard internazionali.
Durante la fase chirurgica, un aspetto fondamentale per la buona riuscita dell’intervento è l’accuratezza nel disegnare e maneggiare il lembo muco-periosteo, da considerare come una “coperta” altamente vascolarizzata che andrà a ricoprire e proteggere il nuovo spessore osseo. Nella nostra struttura, oltre alla preparazione tecnica consolidata da diversi anni di esperienza, utilizziamo le membrane PRF per accelerare la guarigione del lembo e diminuire i processi infiammatori quali edemi, tumefazione e dolore grazie alla presenza di fattori di crescita, ed ottenere contestualmente un volume ottimale dei tessuti molli.

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