I nostri denti sono fissi e singoli e la loro funzione ne determina la forma. Protesi mobili, scheletrati e ponti sono compromessi, talvolta inevitabili, a seguito della perdita di un elemento dentale, ma sono lontani dalla totalità delle funzioni dei denti naturali.
Il dente naturale è composto da due parti:
- la radice, inserita saldamente nelle ossa mascellari, sostiene la stabilità del dente e grazie alla trasmissione delle forze masticatorie all’interno dell’osso ne mantiene altezza, spessore e struttura;
- la corona, la parte “bianca” del dente che emerge dalla gengiva, la cui funzione principale è quella di masticazione, ma è anche fondamentale per mantenere lo spazio tra i due denti adiacenti evitando che questi si spostino sia in senso laterale inclinandosi, sia in senso verticale con l’estrusione del dente antagonista (nell’arcata opposta) a quello perso.
Anche l’impianto dentale è costituito da più componenti, le due principali sono:
- la fixture implantare, il “perno” (o “vite”) inserita nell’osso che sostituisce, mantenendone la funzione, la radice del dente mancante;
- la corona in ceramica integrale (metal free, senza metalli), che sostituisce la corona del dente naturale, nel pieno rispetto della anatomia e della funzione del dente naturale.
L’ osteointegrazione dell’impianto avviene quando lo spazio ed i relativi micromovimenti tra la fixture dell’impianto e l’osso risultano inferiori ai 100 micron (Branemark), ossia quando attorno alla fixture implantare si forma nuovo osso senza tessuto connettivo interposto. Per far sì che questo avvenga è importante che l’impianto (fixture e corona) abbia alcuni parametri:
- la fixture deve essere in materiale biocompatibile, ben tollerato dall’organismo, o più propriamente bioinerte, cioè incapace di provocare una risposta di rigetto dell’organismo ricevente, come ad esempio il titanio utilizzato nella maggior parte delle fixture impiantari. La microstruttura della sua superficie deve promuovere l’adesione delle cellule che si trasformeranno poi in nuovo osso: minimamente ruvida (machined), e mediamente ruvida (trattamenti di superficie);
- la corona deve rispettare dimensioni e forma anatomica compatibile con la sua funzione, evitando i sovracarichi masticatori (quando ad esempio ci sono precontatti o interferenze);
- il rapporto della lunghezza fixture / corona consigliato è di 1:1, ottimale 2:1 per evitare di aumentare il braccio di leva e quindi di rendere il carico masticatorio dannoso per la sopravvivenza implantare.